Utilità clinica della definizione della funzione renale con creatinina e cistatina C per la previsione del rischio di eventi cardiovascolari primari nei pazienti con diabete
E' stato valutato il rischio cardiovascolare dei soggetti diabetici con malattia renale cronica, basandosi su differenti equazioni di velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ), ed è stata valutata quale definizione di nefropatia cronica sia in grado di migliorare maggiormente la predizione del rischio cardiovascolare del Framingham Cardiovascular Risk Score ( Framingham-CV-RS ).
La malattia renale cronica è stata definita come eGFR inferiore a 60 mL/min/1.73 m2, stimata dalle equazioni basate sulla creatinina Modification of Diet in Renal Disease ( MDRD ) e Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration ( CKD-EPI ) e da un'equazione basata sulla cistatina C ( CKD-CysC ).
La regressione di Cox è stata utilizzata per stimare gli hazard ratio ( HR ) di soggetti con malattia renale cronica per eventi cardiovascolari incidenti in una coorte di 1.153 individui con diabete ( età di riferimento 50-74 anni ).
Inoltre, le definizioni di malattia renale cronica sono state aggiunte singolarmente a un modello di riferimento che ha incluso le variabili Framingham-CV-RS e l’emoglobina glicosilata ( HbA1c ), e sono state valutate misure di un modello di discriminazione e riqualificazione.
Durante 5 anni di follow-up, 95 individui hanno avuto un evento cardiovascolare primario.
Gli hazard ratio puri sono stati aumentati per tutte le definizioni di malattia renale cronica.
Tuttavia, dopo aggiustamento per fattori di rischio cardiovascolare stabiliti, gli hazard ratio per entrambe le definizioni di malattia renale cronica basate sulla creatinina sono state attenuate a stime puntuali di 1.03, mentre gli hazard ratio per la definizione di nefropatia cronica basata sulla cistatina C è rimasta significativamente aumentata ( HR=1.75 ).
L’estensione del modello di riferimento per mezzo di diverse definizioni di malattia renale cronica ha comportato un aumento della c statistica solo quando è stato aggiunto CKD-CysC ( da 0.638 a 0.644 ) con un miglioramento netto della riclassificazione dell’8.9%.
In conclusione, solo la definizione di malattia renale cronica basata sulla cistatina C è risultata essere un predittore di rischio indipendente di eventi cardiovascolari in questo studio di coorte diabetica, e ha indicato un'utilità clinica potenzialmente migliore per la previsione del rischio cardiovascolare rispetto alle equazioni basate sulla creatinina. ( Xagena2012 )
Schöttker B et al, Diabetes Care 2012; 35: 879-886
Endo2012 Nefro2012